La Siria, per oltre dieci anni, ha subìto la più terribile catastrofe umanitaria della storia recente, a causa di una guerra lunga e sanguinosa. Uno scontro armato che, ancora oggi, continua a seminare morte e terrore, con conseguenze drammatiche all’interno del Paese e in tutta l’area del Medio Oriente. Come in tutte le sporche guerre, i primi a pagare sono stati i bambini, insieme agli anziani indifesi e alle donne: con mutilazioni, malattie fisiche e psichiche, solitudine e morte.
Di fronte al fenomeno dei bambini nati durante la guerra – soprattutto da matrimoni tra combattenti estremisti e donne siriane – che risultano esistenti, ma senza registrazione ufficiale, i frati francescani di Siria hanno concepito il progetto chiamato “Un nome e un futuro”. Senza un nome, infatti, non si ha un’identità, né tantomeno un futuro. Il progetto è nato in spirito di amicizia tra mondo islamico e cristiano. Il gruppo di collaboratori è composto da cristiani e musulmani che lavorano insieme per il bene delle persone più vulnerabili vittime di guerra. Insieme hanno sviluppato le tante attività di questa iniziativa: registrazioni all’anagrafe, accoglienza, sostegno psicologico alle sindromi post traumatiche, alfabetizzazione e istruzione di bambini e donne, percorsi di socializzazione ed educazione attraverso arte e sport.
Attraverso la Pagina che potete raggiungere premendo il pulsante sotto, Fra Firas Lutfi e Fra Francesco Patton, raccontano le tante attività dell’iniziativa “Un nome e un futuro”, concepita dai frati francescani di Siria, a supporto dei bambini nati durante la guerra.
Per ulteriori approfondimenti potete anche visitare il sito Pro Terra Sancta premendo il pulsante sotto.
Last modified: 26 Agosto 2022