Oggi, don Giuseppe, la comunità religiosa di Baveno si stringe in festa attorno a lei in questa importante ricorrenza, ma anche la comunità civile vuole essere presente per rappresentarle la vicinanza e la riconoscenza di tutta la città.
Cinquant’anni di sacerdozio iniziati in quel lontano 19 giugno, una data che sembrava indicare un destino.
E poi soprattutto dal 1977, quarantaquattro anni parroco a Oltrefiume prima e oggi delle tre Parrocchie del nostro paese. Un lungo cammino caratterizzato da una presenza discreta ma attenta e costante che ha accompagnato la crescita della nostra comunità nei giorni felici, nei momenti di gioia, e ancor più nei passaggi di sofferenza con attenta vicinanza alle persone, sapendo confortare e guidare.
Non con esibito clamore ma con l’esempio silenzioso ci ha insegnato il valore profondo dell’accoglienza inclusiva senza distinzioni, con grande apertura e rispetto verso le differenze, dialogando con tutti nella convinzione che le diversità sono ricchezza.
La sensibilità verso le fragilità sociali, un oratorio aperto e aggregante, la ricerca di un rinnovato rapporto con la modernità, un dialogo difficile, a volte incompreso, il tentativo di ritrovare sintonia con un mondo che cambia senza rinunciare ai saldi principi della fede, sono la lezione di vita che riconosciamo quale segno prezioso e distintivo della sua presenza tra noi.
E ancora voglio ricordare la sua costante presenza nei momenti di memoria del nostro passato, per non dimenticare i valori fondanti del nostro vivere insieme, il bene prezioso della libertà che deve essere innanzitutto impegno e responsabilità.
Caro don Giuseppe, dopo cinquant’anni di intenso impegno e costante laboriosità si userebbe augurarti un meritato riposo, ma noi ci auguriamo di poter contare ancora a lungo della tua presenza in mezzo a noi.
In questi momenti difficili di smarrimento, in un mondo lacerato da egoismi, nella nostra società segnata da crescente indifferenza abbiamo bisogno di uomini come te, testimoni di umanità e di solidarietà, di condivisione di quei valori universali che accomunano credenti e non credenti, e su cui costruire il futuro della nostra comunità.