E’ passato un anno dalla tragedia del Mottarone, quando un cavo della funivia si è rotto improvvisamente, spezzando 14 vite spensierate e pronte a godere dall’alto le bellezze del nostro lago. Era il 23 maggio 2021, domenica di Pentecoste.
A un anno di distanza, autorità e parenti delle vittime si sono ritrovati sul luogo della tragedia, rinnovando l’immenso dolore di tanti famigliari, che ancora oggi si chiedono il perché di questa disgrazia.
Sul luogo della cabina precipitata oggi è stato benedetto un cippo con i 14 nomi che, in quella Pentecoste, lo Spirito di Dio ha accolto nelle braccia della sua misericordia. E, se il desiderio delle famiglie è quello di avere giustizia per la gravità dell’accaduto, la speranza di tutti deve essere rivolta al mistero che ci avvolge quando, inaspettatamente, ci sentiamo precipitare nel baratro di un lutto così grave.
Non esiste nessun momento giusto per morire. Per questo, ogni anniversario deve ricordarci che, se come uomini non possiamo andare oltre la consapevolezza dei nostri limiti, come cristiani dobbiamo superare ogni dolore attraverso quella fede che si apre a un Dio crocifisso ma vivo. Non è
certo Lui che ci invia la sofferenza, perché Lui per primo l’ha assunta su di sé e l’ha redenta.
E questo è stato il senso dell’Eucaristia celebrata dai Sacerdoti della nostra Unità Pastorale nella chiesetta della Madonna della neve: imparare a
condividere il dolore, con fede e per mezzo della preghiera, entrando nel tempio sacro del mistero.

Don Giuseppe Volpati

Last modified: 28 Maggio 2022
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