So chi tu sei
Signore, sono qui anch’io con i discepoli di Emmaus, cammino al loro fianco con il volto triste e deluso. So che tu sei “Gesù in persona” che si fa nostro prossimo, mentre essi non ti riconoscono, anche se ti hanno seguito sulle strade della terra oggi martoriata dal sangue.
Vorrei essere fortunato come loro, ma mi sento lontano. So chi tu sei, ma resto in attesa che i due di Emmaus, raccontino ciò che hanno imparato da te, come ti hanno conosciuto sulle vie della Galilea, e ascolto l’annuncio delle donne sul sepolcro vuoto.
Mi arde il cuore quando la tua parola suadente spiega lo scandalo della croce e la gloria del Risorto e tocca il mio corpo come balsamo profumato. So chi tu sei, ma devo pregare: “Resta con noi”, perché scende la sera sul nostro tempo difficile.
A tavola ormai siamo tre discepoli assorti, i due di Emmaus e il terzo d’ogni tempo, che siedono alla mensa del pane spezzato e prendono dalla tua mano il calice condiviso. So chi tu sei: anche se sparisci dalla nostra vista!
Insieme rincuorati e con lo spirito anelo, torniamo a Gerusalemme, la città santa, troviamo gli undici riuniti che cantano insieme. So chi tu sei, mentre nel cuore risuona l’inno pasquale: «Veramente il Signore è risorto, ed è apparso a Simone!»
+Franco Giulio, vescovo di Novara
Last modified: 2 Aprile 2024