A Natale in chiesa a Baveno, sarà esposta la riproduzione fotografica di Gisella Motta, a grandezza naturale, della tavola cinquecentesca “Adorazione del Bambino” di Defendente Ferrari.
La tavola visibile sulla parete sinistra della cappella del Crocifisso, la terza a destra della navata centrale, è di uguale dimensione della tavola con la Presentazione di Gesù al Tempio, che la fronteggia sulla parete destra, come questa è racchiusa in una cornice moderna e molto probabilmente apparteneva a un polittico smembrato, del cui pannello centrale non si hanno notizie. La tavola è stata donata alla chiesa dall’inglese sir Charles Henfrey, che tra il 1871 ed il 1872 fece costruire sul lungolago una villa, poi passata alla famiglia Branca. Durante la II Guerra Mondiale le due tavole furono trafugate e successivamente ritrovate e ricollocate in Chiesa. La tavola di Baveno ha in comune, con le opere di analogo soggetto, alcuni elementi che costituiscono quasi una cifra stilistica di Defendente; ricorre costantemente il Bambino, posato su un lembo del manto della Madre, tema iconografico rivelatore della persistenza di un gusto gotico e ripreso da una tavola del suo maestro Giovanni Martino Spanzotti. Altri elementi comuni sono, oltre al bue e all’asino, quasi sempre presenti, i Santi Innocenti con una fiammella sulla testa, S. Giuseppe, che nelle tavole di Baveno e di Berlino è seminascosto dietro un elemento architettonico. Particolarmente evidente è la somiglianza nello schema compositivo tra l’Adorazione di Baveno e la più ricca e dettagliata tavola di Berlino.
Chi era Defendente Ferrari ?
Nativo di Chivasso, fu un pittore attivo tra il 1511 e il 1535. Nato verso il 1480-1485 lavorò soprattutto nel Piemonte occidentale. Si formò nella bottega di Giovanni Martino Spanzotti dopo il suo arrivo a Chivasso nel 1502. Le sue prime opere (Polittico Calzolai e Battesimo nel Duomo di Torino) nascono da una qualche forma di collaborazione con il suo maestro, tanto che, sui contributi dei due pittori, è sorta una disputa interpretativa ancora non completamente risolta. Dallo Spanzotti sicuramente accoglie elementi lombardo-foppeschi, ma, allo stesso tempo, non è insensibile all’arte francese. In altre opere come il Trittico della Sacra di San Michele del 1507 o nella Natività di Avigliana del 1511 Defendente Ferrari mostra già un proprio stile che reinterpreta il gusto goticheggiante che sopravvive ancora con successo in Piemonte. Defendente è ricordato nel 1530 in un documento relativo alla allogazione del polittico di S. Antonio di Ranverso. Defendente conobbe un notevole successo come pittore di polittici e di pale sacre, grazie al suo stile, ricco di preziosismi decorativi e di colori smaltati, che godevano del favore e del gusto di una larga committenza ecclesiastica piemontese. Testimonianze importanti della sua attività di pittore si trovano nei musei piemontesi a Torino (Polittici di sant’Ivo e di santa Barbara alla Galleria sabauda), a Vercelli (Polittico di Bianzè al Museo Borgogna) e ancora a Torino (San Gerolamo penitente nel Museo Civico d’Arte Antica). Vanno menzionate anche le due tavole raffiguranti la Madonna col Bambino e Santi conservate nella sacrestia del Duomo di Ivrea. Defendente morì a Torino nel 1540.