Anche questo 2021 si sta presentando come un altro anno difficilissimo per l’Etiopia, già provata duramente da uno spietato 2020 di crisi alimentare.
Nei primi mesi dell’anno i campi erano stati arati dai contadini e preparati per la semina ma le piccole piogge di gennaio e febbraio non sono arrivate bensì si sono susseguite giornate calde ed afose.
Le precipitazioni sono giunte in ritardo di tre/quattro mesi ed in maniera irregolare, ciò ha comportato uno slittamento dei raccolti agricoli, previsti per settembre e ottobre prossimi.
Le famiglie non riusciranno ad aspettare così tanto tempo, sono affamate ora e non possono permettersi di accedere ai mercati locali per comperare gli alimenti base per il loro sostentamento (mais, farina di teff – miglio – farina per il pane, olio) perché i prezzi, data la carenza di cibo, sono triplicati dallo scorso anno rendendo inaccessibile l’acquisto alla maggioranza della popolazione.
Al Nord del Paese, nella regione amministrativa del Tigray, ai confini con Eritrea, la condizione della popolazione è particolarmente difficile in quanto subisce le conseguenze del conflitto armato tra le forze armate del partito indipendentista tigrino TPLF e quelle schierate dal Governo federale. Circa 2.000.000 le persone che hanno dovuto lasciare la propria casa in condizioni di estrema indigenza, stremate dal dolore, dalla paura, dalla fatica e dalla carenza di cibo e acqua pulita.
Il progetto “Emergenza fame” ha come obiettivo l’approvvigionamento e la distribuzione di derrate alimentari (mais, farina per il pane, latte in polvere, zucchero, olio) alla popolazione martoriata dalla fame ed in Tigray in particolare esasperata dalla guerra.

Nel 2020 abbiamo potuto comperare 70.000 quintali di generi alimentari (mais, farina per il pane, biscotti per denutriti, latte in polvere, legumi) con i quali oltre 1.500.000 persone sono state salvate dalla morte grazie all’aiuto dei nostri benefattori.
Questa importante azione emergenziale e salva-vita viene attuata in collaborazione con le autorità locali e il capo del villaggio che ci segnalano e radunano le famiglie più bisognose e stabiliscono la quantità di provviste da assegnare in base al numero di componenti di ogni nucleo familiare.
Le richieste di aiuto che ci giungono da ogni parte dell’Etiopia sono ancora numerosissime ogni giorno e la popolazione è duramente provata e indebolita anche dalle malattie che aggravano lo stato di salute delle persone: tifo, colera, malaria ed in ultimo il Covid-19 stanno mietendo vittime tra i bambini, gli anziani ed ora anche gli adulti.
Serve ancora aiuto per fronteggiare la Fame, grazie a chi potrà contribuire.

Giovanna Minoggio

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Last modified: 26 Agosto 2021
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